martedì 31 gennaio 2012

Lezioni di fotografia- Luigi Ghirri


Lezioni di fotografia- Luigi Ghirri


Le lezioni di cui si parla nel titolo sono state tenute nel 1989 da quello che è considerato uno dei maggiori autori fotografici mai apparsi nel panorama italiano: Luigi Ghirri.
Si tratta delle trascrizioni dei numerosi incontri che Ghirri ebbe con gli allievi dell’Università del Progetto di Reggio Emilia. L’idea di base dei curatori Giulio Bizzarri e Paolo Barbaro è stata quella di mantenere il tono colloquiale e leggero delle lezioni e di puntare, dunque, sulla freschezza e sulla semplicità del sistema comunicativo di Luigi Ghirri che, sotto questo punto di vista, viene fuori chiaramente come docente tutt’altro che accademico e noioso.
Il libro alterna fasi in cui il fotografo si sofferma anche su aspetti di carattere tecnico (macchine fotografiche, obiettivi, illuminazione) ad altre nelle quali emerge il suo autentico spirito di ricerca, la sua tendenza verso la riflessione teorica, verso il pensiero filosofico applicato non tanto alla disciplina fotografica quanto piuttosto all’atto del guardare e dell’inquadrare.
Ghirri afferma che “la fotografia non si ferma, non si esaurisce nell’oggetto di partenza, nel soggetto ripreso” . Ed ancora, si rivolge ai suoi allievi con una frase a nostro parere significativa: “…mi piacerebbe molto che durante questo corso voi riusciste a imparare a fare una buona inquadratura, che significa già qualcosa, e soprattutto a cercare nella realtà le inquadrature che già esistono”.
Sinceramente questo libro non mi è piaciuto moltissimo ma il capitolo che mi ha più interessato è stato:
Immagini per musica, mi sembra l'ultimo capitolo. In questa sezione, Ghirri narra della sua attività di fotografo per gruppi ed etichette musicali. È stimolante scoprire come copertine di dischi che negli anni hanno accompagnato la passione di molti musicofili siano state realizzate proprio dal fotografo di Scandiano: da Dalla-Morandi a Luca Carboni, Grignani. E, in ambito classico, dalla copertina dei Flute Concertos di Bach ai Notturni di Chopin suonati da Artur Rubinstein.

venerdì 27 gennaio 2012

Camera Raw


Camera Raw

Il software Camera Raw è incluso come plug-in in Adobe After Effects e Adobe Photoshop.
Camera Raw può essere utilizzato anche per lavorare con file JPEG e TIFF.
È possibile modificare le impostazioni predefinite utilizzate da Camera Raw per un modello specifico di fotocamera. Per ogni modello di fotocamera potete anche modificare i valori predefiniti per una determinata impostazione ISO o fotocamera (per numero di serie). Potete modificare e salvare le impostazioni dell'immagine come predefiniti da usare con altre immagini.
Se si usa Camera Raw per apportare delle modifiche a un'immagine Raw, compresi il raddrizzamento e il ritaglio, i dati Raw originali dell'immagine vengono conservati. Le modifiche vengono memorizzate per ogni immagine nel database di Camera Raw, come metadati incorporati in un file di immagine o in un file XMP collaterale, ovvero un file di metadati abbinato a un file Raw.
 Un file Raw contiene i dati in scala di grigio non elaborati e non compressi registrati dal sensore delle immagini di una fotocamera digitale, oltre alle informazioni su come è stata acquisita l'immagine. Il software Photoshop Camera Raw interpreta il file Raw mediante le informazioni sulla fotocamera e sui metadati dell'immagine per creare ed elaborare un'immagine a colori.
I file Raw sono praticamente come i negativi su pellicola. Potete rielaborare il file in qualsiasi momento, raggiungendo i risultati che desiderate mediante modifiche a bilanciamento del bianco, gamma cromatica, contrasto, saturazione del colore e nitidezza. Quando modificate un'immagine Raw, i dati originali vengono conservati. Le modifiche vengono memorizzate come metadati in un file collaterale, in un database o nel file stesso (nel caso del formato DNG).
Per ottenere file Raw dovete impostare la fotocamera in modo che salvi i file nel formato Raw proprietario.
Elaborare le immagini con Camera Raw
1. Copiate i file Raw sul disco rigido, organizzateli
2. Aprire i file di immagine in Camera Raw.
3.Regolate il colore
4. Apportate altre modifiche e correzioni all'immagine.
5. (Facoltativo) Salvate le impostazioni dell'immagine come predefinito.
6. Impostate le opzioni del flusso di lavoro per Photoshop.
7. Salvate l'immagine o apritela in Photoshop

Utilizzo del Flah


Utilizzo del Flash

Il flash o lampeggiatore è un apparecchio in grado di emettere lampi di luce per un breve lasso di tempo, in sincronia con il periodo di apertura dell'otturatore di una macchina fotografica. L'uso più ovvio del flash consiste nell'illuminare un soggetto ripreso in condizioni di luce insufficienti per ottenere una corretta esposizione o per abbreviare il tempo di esposizione eccessivamente lungo (con corrispondente rischio di mosso), ottenendo talvolta un effetto di cristallizzazione del movimento difficile da ottenere con la massima velocità dell'otturatore. In realtà, il flash può essere utile anche per scattare fotografie in pieno giorno.
In questo caso, infatti, il flash può avere una funzione difill-in o di riempimento, ovvero illuminare un soggetto parzialmente in ombra o controluce, riducendo il contrasto rispetto alle zone in luce della scena e quindi facilitando l'esposizione. Viceversa, il flash può essere utilizzato in giornate col cielo luminoso ma coperto (e quindi caratterizzate da luce diffusa) per incrementare il contrasto. L'utilizzo di appositi filtri per flash o combinazioni di filtri sia sull'ottica che sul flash stesso, permette di ottenere molteplici effetti alterando i colori a seconda della posizione dei vari soggetti e/o sfondi rispetto all'apparecchiatura di ripresa.
 col flash










       Flash

 No Flash










No Flash



   Flash 

giovedì 26 gennaio 2012

MOMA -The Museum of Modern Art


MOMA -The Museum of Modern Art

*facciamo il punto.


Il Museum of Modern Art (MoMA) è un importante museo che si trova a Midtown Manhattan a New York, sulla 53° strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue.
 Ha avuto una straordinaria importanza per lo sviluppo e dell'arte moderna ed è stato spesso considerato il principale museo d'arte moderna del mondo.
La collezione del museo propone un'incomparabile visione d'insieme dell'arte moderna e contemporanea mondiale, poiché ospita progetti d'architettura e oggetti di design, disegni,dipinti, sculture, fotografie, serigrafie, illustrazioni, film e opere multimediali.
La biblioteca e gli archivi del MoMA raccolgono oltre 300.000 libri e periodici, oltre alle schede personali di più di 70.000 artisti

mercoledì 18 gennaio 2012

Mfc- Museo di fotografia Contemporanea


Mfc- Museo di fotografia Contemporanea



Museo di Fotografia Contemporanea


*STORIA 
L’idea di dar vita a un museo dedicato alla fotografia contemporanea nasce in seno al Progetto Archivio dello spazio (parte del più ampio Progetto Beni Architettonici e Ambientali della Provincia di Milano, 1987-1997).
Il progetto viene avviato nel 1996 dalla Provincia di Milano, alla quale si unisce subito il Comune di Cinisello Balsamo. Nel suo svolgersi ha visto anche la collaborazione della Regione Lombardia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Dopo una prima fase durante la quale un comitato scientifico composto da studiosi italiani e stranieri lavora al progetto e alla definizione della mission e delle attività e hanno inizio i lavori di ristrutturazione dell’Ala Sud di Villa Ghirlanda, oggi sede del museo, viene avviata la costituzione delle collezioni fotografiche e della biblioteca.
A partire dal 2000 hanno inizio in una sede provvisoria tutte le attività del futuro museo: catalogazione e conservazione, mostre, pubblicazioni, seminari di studio, committenze a fotografi contemporanei, sperimentazioni didattiche. Contemporaneamente viene costruita una rete di collaborazioni nazionali e internazionali con università, scuole, istituzioni.
Il Museo di Fotografia Contempornea viene inaugurato il 3 aprile 2004, nella sede completamente ristrutturata dell’Ala Sud di Villa Ghirlanda.
La Fondazione che lo gestisce è costituita nel 2005 da Provincia di Milano e Comune di Cinisello Balsamo, con il contributo di un partner privato, Epson Italia.


Fondo idea di metropoli

Compongono il fondo opere che derivano da incarichi affidati agli otto artisti italiani durante il primo progetto di committenza svoltosi nella fase preparatoria alla nascita del Museo di Fotografia Contemporanea. Esse indagano il concetto di metropoli, intesa come ambiente urbano, scena sociale ma anche come luogo esistenziale, psicologico, virtuale. Grande rilievo viene dato alla figura umana, mentre lo spazio urbano spesso fa da sfondo alla narrazione.
Datazione 1997-2002
Autori Ezio Colanzi, Paola Di Bello, Francesco Jodice, Tancredi Mangano, Roberto Marossi, Roberta Orio,Marco Signorini, Cristina Zamagni

Francesco jodice

Cristina Zamagni

Marco Signorini


Fondo Paolo Gioli
La raccolta comprende una selezione rappresentativa dell’opera di Paolo Gioli (Sarzano di Rovigo, 1942). Le immagini sono dedicate soprattutto al nudo femminile e maschile e al ritratto e l’autoritratto, episodicamente anche alla natura morta e al paesaggio. Tutte le opere sono pezzi unici Polaroid o Cibachrome, le tecniche sono rare e inventate dall’artista stesso fuori dai normali standard industriali, in molti casi irripetibili, preziose per l’alto grado di sperimentazione.
Datazione 1977-1995
Autori Paolo Gioli







COLLEZIONE FINE

La collezione, costituita dall’associazione culturale torinese FINE con l’intento di promuovere
un’area di libero scambio e di svolgere attività senza fini di lucro, comprende autori contemporanei soprattutto emergenti sia italiani che internazionali. In particolare sono presenti esempi di reportage sociale e di ricerca artistica.
Stampe 198
Datazione 1974-primi anni Duemila
Autori Brandy Eve Allen, Giuseppe Anfossi, Simone Bacci, Maura Banfo, Alessia Barucchi, Aldo Basili, Gabriele Basilico, Claude Belime, Jacopo Benassi, Luca Bernardelli, Bruna Biamino, Jean-Louis Bigou, Pierre Boè, Carmelo Bongiorno, Davide Bramante, Massimo Cairo, Alessandro Cane, Claudine Capdeville,Monica Carocci, Davide Casali, Pierangelo Cavanna, Fabienne Charles, Dario Colombo, Jean Yves Corre,Claudio Cravero, Mario Cresci, Anna Cretella, Orly Dahan, Willy Darko, Donato De Lisi, Massimo De Pasquale, Alessandro Dominici, Danilo Donzelli, Maria Erovereti, Maks Flandrina, Rocco Formini, Vittore Fossati, Mario Giacomelli, Helen Giovanello, Dorothy Goizet, Zsuzsanna Harmathy, Claudio Isgrò, Bernard Lanteri, Eric Le Vergè, Paolo Leonardo, Sabine Macher, Pierluigi Manzone, Franco Mapelli, Luigi Marcello, Céline Martinez, Emanuele Martino, Anne Montaut, Florence Mouraux, Bruno Nardini, Nicoletta Nicosia, Francesco Nonino, Irina Novarese, Pierre Olingue, Mauro Pelissetti, Pier Paolo Preziosi, Helen Quintilla, Francesco Radino, Mauro Raffini, Paolo Ranzani, Turi Rapisarda, Rapisarda – Bramante, Gerardo Regnani, Silvia Reichenbach, Sylvie Romieu, William Ropp, Alain Sagaert, Luca Saini, Roberto Salbitani, Pino Scavo, Jana Sebestova, Eric Sinatora, Ada Sola, Michi Suzuki, Giancarlo Tovo, Trialdi & C., Cristina Zamagni




e l'autore di una mostra...

KLAUS ZAUGG.

FOTOGRAFIE DI MODA E PUBBLICITÀ

La mostra presenta un percorso dell’opera di Klaus Zaugg (Solothurn 1937- Buzios 1994), figura interessante nell’ambito della fotografia di moda e pubblicità nel momento in cui, tra anni Sessanta e Ottanta, diventa sempre più preponderante l’apporto creativo del fotografo anche nel mondo della professione.
Dopo aver studiato alla Kunstgewerbe Schule di Zurigo (1955-1959), Klaus Zaugg apre uno studio a Solothurn, sua città natale, occupandosi inizialmente di vedute urbane, immagini di vita quotidiana e sperimentazioni astratte su oggetti e forme grafiche. Trasferitosi in Italia, nel 1967-68 collabora con il grafico e architetto Franco Grignani, che influenza profondamente la sua opera. In questo periodo produce immagini astratte attraverso varie tecniche: fotogrammi, riproduzioni al tratto, sovraimpressioni e chimigrammi. Alla fine degli anni Sessanta inizia la sua attività di fotografo di moda e pubblicità realizzando nel tempo campagne pubblicitarie per importanti aziende (Cassina/Busnelli, Cherie Moda, Ellesse, Facis, Imec, Playtex, Alfa Romeo, Fiat, Peugeot, Mobilificio Girgi, Alitalia, Black and Decker, Ferrero, Longines, Peroni, Perugina, Saiwa, Snam).
Parallelamente sviluppa una sua ricerca personale centrata sul corpo femminile, fotografato sia in studio sia in esterno, e sul ritratto. Nel 1976 realizza per “Die Zeit” e “Der Spiegel” ritratti di personaggi importanti del cinema e della cultura, come Erica Jong, Federico Fellini, Susanna Agnelli, Donald Sutherland. Sempre nel 1976 lavora a un reportage sul set cinematografico del film di Federico Fellini “Il Casanova”. Negli anni Settanta e oltre collabora con importanti architetti e designer tra i quali Gaetano Pesce.
Tutto il suo lavoro è caratterizzato da una forte sensibilità per l’astratto, il surreale, il metafisico, che giunge alla massima espressione nella maturità con due lavori molto diversi tra loro: da una parte Klaustrofobia (esposta a Solothurn nel 1990), una singolare serie di autoritratti nei quali mette in evidenza i propri fantasmi; dall’altra il calendario per la Swatch, in cui l’oggetto orologio si trasforma e si trasfigura in colorate forme diverse, confluito poi nella mostra L’ora di Zaugg (1992).
L’opera di Zaugg, carica di suggestioni di tipo pittorico e grafico, si muove in una dimensione irreale, tra il fantastico e il pop. Protagonista della scena milanese, egli è inventore di forme di comunicazione volte a stimolare il consumo e al tempo stesso interessanti per un’analisi del costume e dei modelli di comportamento.




martedì 17 gennaio 2012

Blog realizzato dal fotografo Cosmo Laera

Qui di seguito un esempio di blog realizzato dal fotografo Cosmo Laera per una mostra progetto del mese di luglio.


http://espritmediterraneen.blogspot.com/

William Klein, Gabriele Basilico, Walter Niedermayr


William Klein, Gabriele Basilico, Walter Niedermayr


"Una foto" per ogni autore


*Gabriele Basilico.
in pieno sole.


William Klein


Walter Niedermayr


anche se trovo che le sue foto siano troppo bianche!

venerdì 13 gennaio 2012

La composizione


Per scattare una buona fotografia sono molte le componenti che dobbiamo tenere presenti. 
E’ molto importante individuare da subito le caratteristiche del soggetto che vogliamo riprendere. E’ importante fare sempre un’analisi approfondita del soggetto, se è morbido, duro, ruvido o liscio. 
Bisogna analizzare il contenuto e le situazioni. Decidere quale caratteristica per noi è importante evidenziare. Cercare un punto di vista nuovo. Cercare di guardare con attenzione il profilo, il contorno del soggetto, cercare di osservare in maniera approfondita le ombre che il soggetto produce e su quali tipi di superfici sono prodotte. E’ importante anche osservare da quali tipi di materiali sono composti i soggetti e quale tipo di luce sia più idoneo a illuminarli. 
Cercare di cambiare il punto di vista, la lunghezza focale, la luce e i riflessi, possono aiutare a trovare scatti più interessanti. Un’altra caratteristica molto importante e che bisogna sempre tenere presente è la forma e il volume del soggetto, le nuvole, le onde sono soggetti che hanno una forma transitoria che non hanno consistenza. E’ importante riuscire a riconoscere la forma degli oggetti indipendentemente dalla funzione che svolgono. Anche il colore e l’intensità sono molto importanti per creare la giusta atmosfera in una fotografia per esempio quelli neutri creano una sensazione di morbidezza e di piattezza. Anche la diversa regolazione ISO o la sensibilità nelle pellicole crea effetti differenti sulla resa degli scatti, ad esempio pellicole ad alta sensibilità hanno una grana molto più marcata e una scarsa resa cromatica. Il movimento è un altro elemento molto importate da tenere presente, l’occhio umano è molto ricettivo al movimento e anche i suoi campi più estremi sono molto sensibili. Movimenti molto veloci fanno apparire le forme come elementi striati. Si possono ottenere interessanti effetti sul movimento anche con l’utilizzo del flash, questo sistema si chiama “sfocatura con flash”. Questa tecnica si realizza quando la velocità dell’otturatore è lenta e si scatta la fotografia con un flash. Quando scattiamo una fotografia dobbiamo sempre tenere presente il significato che vogliamo assegnarle che può essere semplice o molto complesso. Il significato si può costruire in molti modi diversi come con la giustapposizione di diversi oggetti. Se si vuole che gli osservatori capiscano il significato che si vuole assegnare alla fotografia, bisogna essere sempre sicuri di inquadrare il soggetto nella giusta prospettiva. Il significato della fotografia è proprio il centro della fotografia stessa. La composizione dell’immagine viene effettuata attraverso il mirino, attraverso il quale, possiamo isolare la parte di mondo che vogliamo ritrarre, isolandola dal resto. Con le macchine reflex è più facile effettuare delle buone inquadrature perché ciò che si vede attraverso il mirino è esattamente quello che impressionerà la pellicola, mentre con le fotocamere compatte l’inquadratura avviene attraverso un mirino separato, questo può provocare errori d’inquadratura perché l’oculare vede il soggetto da un punto di vista leggermente differente rispetto alla reale visione. Questo errore si chiama parallasse. Per realizzare una buona immagine sono diverse le cose cui bisogna porre attenzione, una delle prime è cercare di individuare l’orientamento e la quantità di luce che colpisce l’oggetto che dobbiamo fotografare. Altro fattore da tenere presente è cercare di avere una perfetta padronanza dell’esposizione, ma tutto questo non basta per essere sicuri di effettuare un buono scatto, non è sufficiente aver effettuato una giusta esposizione, aver regolato i tempi e diaframmi in maniera perfetta, l’inquadratura potrebbe comunque non risultare buona in quanto la composizione non è stata ben scelta. Una bella composizione nasce da un “giusto” rapporto, che si può ottenere seguendo alcune semplici regole. 
Tutti gli elementi all’interno della fotografia devono risultare ben bilanciati tra di loro. Una fotografia che presenta elementi ammassati solo in una parte della stessa, risulta immediatamente sbilanciata. Il primo lavoro della composizione si compie a occhio nudo, ma è importante applicare in modo istintivo la “regola sei terzi”.
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LA  REGOLA DEI TERZI
La regola dei terzi consiste nel dividere idealmente l'immagine in tre parti uguali, sia verticalmente che orizzontalmente, e collocare poi il soggetto che interessa vicino a uno dei quattro punti di intersezione delle linee divisorie o lungo di esse.
I punti d’intersezione delle rette definiscono un rettangolo centrale, definito Zona aurea.
Centrando un soggetto nel rettangolo centrale, potremmo notare che l'immagine manchi di qualcosa; d’incanto.
Sfruttando invece i quattro angoli della Zona aurea, potremo donare un aspetto completamente diverso alla nostra immagine.
Come funziona.
Il concetto è semplice: collocare i soggetti, principali e non, in corrispondenza degli angoli ma seguendo qualche semplice regola.
Innanzitutto dobbiamo stare attenti a non "occupare" tutti e quattro gli angoli altrimenti porteremo solamente confusione perchè nessun soggetto dominerà sull'altro.
La teoria indica che il soggetto principale e quello secondario dovranno essere nei 2 angoli opposti; in questo modo si creerà anche una immaginaria linea diagonale che rafforzerà ancor più entrambi gli elementi, portando la nostra attenzione dal soggetto principale a quello secondario.
Con sfondi composti da linee orizzontali, come i paesaggi ad esempio, la regola dei terzi sarà fondamentale per una buona riuscita della nostra immagine.
In questi casi dovremo collocare la linea dell'orizzonte in corrispondenza di una delle 2 linee orizzontali, a seconda dell'elemento che secondo noi è più interessante, cioè il cielo o ciò che vi è sotto.
E' facile vedere, nel caso di paesaggi, come l'immagine avrebbe perso "carattere" se la linea dell'orizzonte si fosse trovata al centro.
Lo stesso principio vale ovviamente per soggetti "verticali"
I ritratti anche si prestano molto alla regola dei terzi. Collocando difatti l'elemento da risaltare in uno degli angoli, si darà maggior interesse a questo. L'eventuale elemento secondario dovrà essere collocato all'angolo opposto, sebbene nei ritratti non sia sempre possibile.
La regola dei terzi, comunque, non è una legge ma piuttosto un riferimento compositivo, quando applicabile.
Ci sono molti casi in cui la regola dei terzi NON deve essere seguita. Un caso tipico è la fotografia macro, ad esempio una macro di un fiore.
Per far pratica, provate comunque più scatti, spostando i soggetti tra gli angoli; vi permetterà di capire mano a mano quando e come utilizzarla!
La regola dei terzi è forse il più noto principio della composizione fotografica.
Questa naturale tendenza spesso si trasforma in un errore nella fotografia però.
La regola dei terzi si basa su un semplice principio: divedere immaginariamente l'inquadratura in 3/3, sia orizzontalmente sia veritcalmente, tracciando appunto delle rette parallele alla base e all'altezza. I punti di intersezione delle rette definiscono un rettangolo centrale, definito Zona aurea
Centrando un soggetto nel rettangolo centrale, potremmo notare che l'immagine manchi di qualcosa, di incanto. Sfruttando invece i quattro angoli della Zona aurea, potremo donare un aspetto completamente diverso alla nostra immagine.





Ritratti

mercoledì 11 gennaio 2012

Recensione video.

http://www.youtube.com/watch?v=Pgu4EM7wxxc&feature=fvw
Qui possiamo vedere il fotografo italiano Gianni Berengo Gardin all'opera, mentre fotografa il pittore e scultore Mariani nel suo studio.
Gli artisti sembrano interagire tra loro, anche se in realtà ognuno si sta occupando delle proprie operazione di artista.
Le riprese sono in bianco e nero e senza usare il flash.


http://www.youtube.com/watch?v=fJpaH5js3Ns&feature=related
In questa intervista sempre di Gianni Berengo Gardin, ci spiega  il suo avvicinamento alla fotografia, e di come non abbia mai accettato compromessi durante la sua esperienza.. Attreverso le sue foto, opere, vuole documentare l'epoca contemporanea e diventare una colonna portante di testimonianza per i posteri.


http://www.youtube.com/watch?v=dPONEFQ6_fI&feature=related
E una sequenza di immagini del fotografo Franco Fontana, individuabile subito dai suoi colori accesi, dai tagli netti, quasi come fosse un pittore astratto, surrealista.


http://www.youtube.com/watch?v=EIrRUVaUu0A&feature=related
Francesco Zizola, è il protagonista di questo video. Partito per  l'Iraq come reporter, ci rimase durante il conflitto per documentarlo, ma con la differenza che lui non era commissionato da nessuno, cioè poteva fotografare il tutto molto liberamente., con lo scopo di portare alla luce quelle situazioni e quelle realtà che di solito vengono tenute nascoste o addirittura ignorate. Parla successivamente poi dell'autocensura, e del fatto che per lui la fotografia sia documento storico e mezzo di informazione.



http://www.youtube.com/watch?v=XCT5H583qtQ&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=tVPLwko3gjY&feature=related

Nino Migliori rappresenta uno dei principali fotografi italiani del secondo dopoguerra, con delle capacità artistiche e fotografiche fuori dal comune. La fotografia neorelista di Nino Migliori è artistica ma non pittoresca: il suo intento è quello di documentare una realtà umana dov'è ancora vivo e acceso il ricordo della guerra. Ovviamente questo obiettivo è raggiunto al meglio e dà vita ad una forma artistica davvero affascinante. 

http://www.youtube.com/watch?v=h4doMnnvlcg&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=PaFK2PRH5QQ&feature=related

Harari è un fotografo, ritrattista di personaggi famosi, e predilige soprattutto quelli che lavoraro nel mondo della musica, poichè come dice lui stesso è innamorato della musica in generale.

Lui non ha committenti, ma sceglie da se il soggetto, decide lui chi deve e vuole fotografare; non sceglie in base alla fama dell'artista ma in base a quello che secondo lui egli può esprimere